lunedì 29 dicembre 2008

Formare con il karate



Il karate è un'arte non molto conosciuta al giorno d'oggi. Per molte persone un atleta che pratica questa disciplina è aggressivo e violento. La realtà è un'altra, iniziare a fare karate non significa, come pensano molte mamme quando portano i bimbi in palestra, "imparare a far del male agli altri" o come una volta mi hanno detto: "Ho iniziato a portare mio figlio in una palestra di arti marziali in modo che riesca a difendersi dai suoi coetanei che ridono sempre di lui". La prima regola fondamentale che viene insegnata è risolvere i problemi non con la violenza, con un pugno, con un calcio, ma parlando, discutendo e confrontandosi. Un karateka esterna la sua arte, "arte nascosta" che nessuno sa o può vedere normalmente solo quando è in serio pericolo di vita. Questa disciplina non viene insegnata solo ai bambini piccoli, ma tutti coloro che fanno parte del dojo (palestra) devono adeguarsi e seguire a tal punto di interiorizzare i principi e trasferirli anche nella vita quotidiana.
Prima di elencare i venti punti fondamentali dello spirito del karate insegnati da Hironori Ohtsuka 1° (fondatore dello stile wado-ryu) volevo dare qualche breve cenno storico:
L'evoluzione del karate tradizionale raggiunse il suo completamento intorno al 1930 nel territorio giapponese.
Le tecniche di base trassero origine dal To-De, l'arte di combattimento a mani nude che si era sviluppata in Okinawa (Giappone). Il To-De nacque quando il Governo di Okinawa, verso la fine del XIV secolo, decise che il popolo non avrebbe dovuto portare alcuna arma. Il To-De di Okinawa è a sua volta basato sull'arte di combattimento cinese conosciuta come Chuan-Fa.
Vi sono molti Stili (metodi di scuola) nel karate tradizionale e oltre alle scuole molti maestri hanno dato un grande contributo alla storia e all'evoluzione di quest'arte marziale. Si ricorda, Funakoshi Gichin fondatore dello Shotokan, Mabuni Kenwa fondatore dello Shito-ryu, Ohtsuka Hironori fondatore del wado-ryu, Miyagi Chojun fondatore del Gojo-ryu e Peter Urban fondatore del Go ju Usa.
Praticando Wado-ryu da molti anni vi elenco i principi che ci ha trasmesso Hironori Ohtsuka 1° ( morto nel 1982, nominando prima della sua morte come erede naturale nella continuazione dell'insegnamento dello stile Wado, il figlio che nel rispetto della tradizione ha preso lo stesso nome del padre, Ohtsuka Hironori II):
1- Il karate comincia e finisce con il saluto
2- Il Karate non è un mezzo di difesa e di danno "Karate Ni Sente Nashi"
3- Il karate è rettitudine, riconoscenza
4- Il karate è capire se stessi e capire gli altri
5- Nel karate lo spirito viene prima dell'azione
6- Il karate è lealtà e spontaneità
7- Il karate insegna che le avversità colpiscono più quando c'è rinuncia
8- Il karate non si vive solo nel "dojo" (palestra)
9- Il karate è regola per tutta la vita
10- Lo spirito del karate deve animare tutte le azioni
11- Il karate va tenuto vivo con il fuoco dell'anima
12- Il karate non è vincere, ma l'idea di non perdere
13- Lo spirito deve essere diverso a seconda degli avversari
14- Concentrazione e rilassamento devono essere usati nel tempo giusto
15- Mani e piedi come spade
16- Pensare che tutto il mondo può esserti avversario
17- Il karateka mantiene sempre la posizione di guardia "kamae" la posizione naturale "shizentai" è solo per i livelli altissimi
18- Il kata (forma o modello) è perfezione dello stile: l'applicazione è un'altra
19- Come l'arco, il karateka deve essere concentrazione, espansione, velocità ed analogamente in armonia rilassamento, concentrazione, lentezza
20- Lo spirito deve sempre tendere al livello più alto.

Fonti (Fascicolo del Wado-ryu karate-do Academy realizzato dal Shuseki Shihan Claudio Artusi e libro dedicato agli istruttorisempre realizzato dal maestro Claudio Artusi).

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