martedì 6 gennaio 2009

"Il libro dei cinque anelli"


In questo post volevo trattare brevemente "Il libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi.
Miyamoto è stato uno dei più grandi maestri dell'arte della spada vissuto nel Giappone feudale. Nei sessantuno anni della sua vita (1584-1645) prese parte a oltre sessantasei combattimenti, con più di un avversario e rimase sempre imbattuto. Oltre ad essere un abile combattente era un delicato poeta e un raffinato pittore.
Questo libro ha ottenuto uno strepitoso successo in tutto il mondo, tanto che le sue tattiche di combattimento sono state prese come modello da molti menager che interpretavano le strategie del maestro nell'ottica della competizione economica.
Nell'intoduzione del libro è scritto :" Persino il rettore della scuola economica dell'Istituto Politecnico Rensselaer di Nuova York è assolutamente convinto della tattica di Musashi. Nei corsi di aggiornamento per dirigenti dell'IBM si prende in esame il libro di Musashi".
Molti ideali, comportamenti e stili di vita dell'antico Giappone dovrebbero essere veramente interiorizzati per far funzionare al meglio la nostra società. Il coraggio, la sincerità, la lealtà e la forza!!!

Fonte: "Il libro dei cinque anelli" Miyamoto Musashi

martedì 30 dicembre 2008

I Social Software

Dopo un'intenso navigare in rete ho scoperto diversi social software, ovvero tutte quelle applicazioni che permettono agli individui di interagire,collaborare, scambiare idee, informazioni, eventi, foto in rete fino a creare delle vere e proprie comunità:

DiggitSport (http://www.diggitsport.com/)
Social network dedicato al mondo dello sport in cui si può condividere la grande passione per lo sport.

Orkut (http://www.orkut.com/)
Un social network che offre la possibilità di inserire non solo la proprio biografia, ma anche immagini ed altre informazioni che aiutano a completare la propria identità.

Italiasonline (http://www.italiansonline.net/)
"Il portale degli italiani nel mondo". Come scopo principale è quello di aiutare gli italiani all'estero, di capire anche per chi non è all'estero cosa succede nel resto del mondo.

lunedì 29 dicembre 2008

Formare con il karate



Il karate è un'arte non molto conosciuta al giorno d'oggi. Per molte persone un atleta che pratica questa disciplina è aggressivo e violento. La realtà è un'altra, iniziare a fare karate non significa, come pensano molte mamme quando portano i bimbi in palestra, "imparare a far del male agli altri" o come una volta mi hanno detto: "Ho iniziato a portare mio figlio in una palestra di arti marziali in modo che riesca a difendersi dai suoi coetanei che ridono sempre di lui". La prima regola fondamentale che viene insegnata è risolvere i problemi non con la violenza, con un pugno, con un calcio, ma parlando, discutendo e confrontandosi. Un karateka esterna la sua arte, "arte nascosta" che nessuno sa o può vedere normalmente solo quando è in serio pericolo di vita. Questa disciplina non viene insegnata solo ai bambini piccoli, ma tutti coloro che fanno parte del dojo (palestra) devono adeguarsi e seguire a tal punto di interiorizzare i principi e trasferirli anche nella vita quotidiana.
Prima di elencare i venti punti fondamentali dello spirito del karate insegnati da Hironori Ohtsuka 1° (fondatore dello stile wado-ryu) volevo dare qualche breve cenno storico:
L'evoluzione del karate tradizionale raggiunse il suo completamento intorno al 1930 nel territorio giapponese.
Le tecniche di base trassero origine dal To-De, l'arte di combattimento a mani nude che si era sviluppata in Okinawa (Giappone). Il To-De nacque quando il Governo di Okinawa, verso la fine del XIV secolo, decise che il popolo non avrebbe dovuto portare alcuna arma. Il To-De di Okinawa è a sua volta basato sull'arte di combattimento cinese conosciuta come Chuan-Fa.
Vi sono molti Stili (metodi di scuola) nel karate tradizionale e oltre alle scuole molti maestri hanno dato un grande contributo alla storia e all'evoluzione di quest'arte marziale. Si ricorda, Funakoshi Gichin fondatore dello Shotokan, Mabuni Kenwa fondatore dello Shito-ryu, Ohtsuka Hironori fondatore del wado-ryu, Miyagi Chojun fondatore del Gojo-ryu e Peter Urban fondatore del Go ju Usa.
Praticando Wado-ryu da molti anni vi elenco i principi che ci ha trasmesso Hironori Ohtsuka 1° ( morto nel 1982, nominando prima della sua morte come erede naturale nella continuazione dell'insegnamento dello stile Wado, il figlio che nel rispetto della tradizione ha preso lo stesso nome del padre, Ohtsuka Hironori II):
1- Il karate comincia e finisce con il saluto
2- Il Karate non è un mezzo di difesa e di danno "Karate Ni Sente Nashi"
3- Il karate è rettitudine, riconoscenza
4- Il karate è capire se stessi e capire gli altri
5- Nel karate lo spirito viene prima dell'azione
6- Il karate è lealtà e spontaneità
7- Il karate insegna che le avversità colpiscono più quando c'è rinuncia
8- Il karate non si vive solo nel "dojo" (palestra)
9- Il karate è regola per tutta la vita
10- Lo spirito del karate deve animare tutte le azioni
11- Il karate va tenuto vivo con il fuoco dell'anima
12- Il karate non è vincere, ma l'idea di non perdere
13- Lo spirito deve essere diverso a seconda degli avversari
14- Concentrazione e rilassamento devono essere usati nel tempo giusto
15- Mani e piedi come spade
16- Pensare che tutto il mondo può esserti avversario
17- Il karateka mantiene sempre la posizione di guardia "kamae" la posizione naturale "shizentai" è solo per i livelli altissimi
18- Il kata (forma o modello) è perfezione dello stile: l'applicazione è un'altra
19- Come l'arco, il karateka deve essere concentrazione, espansione, velocità ed analogamente in armonia rilassamento, concentrazione, lentezza
20- Lo spirito deve sempre tendere al livello più alto.

Fonti (Fascicolo del Wado-ryu karate-do Academy realizzato dal Shuseki Shihan Claudio Artusi e libro dedicato agli istruttorisempre realizzato dal maestro Claudio Artusi).

venerdì 26 dicembre 2008

L'adulto e lo sport

Lo sport come fin qui abbiamo visto è una fonte molto importante per il proprio corpo. Tramite l'attività motoria si sviluppano quelle che vengono definite, capacità motorie o fisiche che si distinguono in capacità condizionali e coordinative. Le prime dipendono da processi di produzione dell'energia: capacità di forza, di resistenza e di rapidità. Le capacità coordinative invece sono determinate da processi di controllo e di regolazione del movimento da parte del sistema nervoso centrale e anche dai processi informativi (senso-percettivi). Infine troviamo le capacità motorie miste: la mobilità articolare, determinata sia dall'aspetto condizionale che da quello coordinativo.
Oltre al livello motorio lo sport è un'attività che sviluppa uno specifico comportamento. Già ai bambini s'insegna a vivere in squadra, a capire i propri errori, a rispettare gli altri, ad impegnarsi per raggiungere un obiettivo, nell'adulto lo sport deve diventare "una gara verso se stessi", capire quali sono i limiti e le potenzialità, alla prima difficoltà non bisogna mollare, tralasciare, non vergognarsi del proprio fisico e soprattutto accorgersi che è ancora possibile divertirsi insieme agli altri, divertirsi e star bene: questa è la formula esatta!. Con la mia esperienza personale, ho notato che nell'adulto come nel bambino,anzi ancor di più nell'adulto riveste un ruolo importante nell'autoefficacia cioè nella fiducia individuale di poter svolgere un'attività, la persuasione verbale. Le parole,i messaggi, il racconto di esperienze passate e tutti i discorsi per incitare a svolgere un'attività hanno un grande valore.

martedì 16 dicembre 2008

Lo sport nel lavoro

Sono molto affascinata dalla metodologia dell'outdoor training utilizzata in azienda. Questo metodo formativo utilizza per una gran parte del suo percorso, attività sportive per poter sviluppare nelle persone più sicurezza, più fiducia verso sé stessi ma soprattutto verso gli altri, attività per rafforzare la capacità di comunicare e di sviluppare un maggior senso di appartenenza al gruppo. Le attività utilizzate a questo scopo sono: rafting, costruzioni, orienteering, barca a vela. Altri esercizi denominati di risk taking spingono gli individui a prendere coscienza dei propri limiti e a potenziare la proprio capacità di accogliere le sfide, attraversamento di ponti di corde posti fra gli alberi a circa 20 metri dal suolo, arrampicate in free climbing, il canyoning e l'attraversamento di una grotta.
Con l'outdoor si può capire quanto importante è lo sport, come ho detto fin dall'inizio uno stile di vita che accompagna tutti gli stadi della nostra esistenza.
Per saperne di più riguardo all'outdoor training consultate questo sito:

(Fonte: "Fuori dalle aule, fuori dagli schemi" Anna de Marzi, Giovanni Paolino)








Lo sport nella nostra società


Non è più facile oggi giorno affermare che le persone sono sedentarie? Al mattino si a scuola o a lavoro, quasi sempre in motorino, con l'automobile o con un mezzo pubblico. Tornati a casa si studia o ci si mette davanti al pc o alla televisione, si cena e poi si a letto. E in inverno la situazione non diventa più complicata? Mi sento dire alle volte: "Con questo freddo, con questa pioggia, chi mi spinge a venire in palestra? Si stà così bene in casa!!!!
Voi come la pensate?????

Ho visto ultimamente che la tecnologia ha fatto un passo in avanti portando lo sport in casa, basta semplicemente tenere in mano quella specie di "telecomando" ed è fatta, viene riprodotto il movimento di una racchetta da tennis, viene riprodotto il movimento e la velocità di un gancio come un vero pugile.... una piattaforma riproduce i leggeri e rilassanti movimenti dello yoga. E' questo lo sport?????


lunedì 15 dicembre 2008

Altri effetti del movimento

Effetti sulla respirazione:
Il compito dell'apparato respiratorio consiste nel rifornire di ossigeno l'organismo e nell'eliminare l'anidride carbonica.
Bisogna ricordare che la respirazione non termina a livello polmonare, infatti l'ossigeno trasportato dal sangue, deve arrivare ai tessuti di tutto il corpo per garantire il nutrimento e il funzionamento.
Vi è mai capitato di avere il cosiddetto "fiatone" dopo un'intensa attività? Non è altro che un'aumentata ventilazione polmonare.
Con il movimento, con un'attività sportiva si possono ottenere i seguenti effetti:
riduzione del tempo di recupero. Una persona abituata al moto impiegherà meno tempo per tornare alla respirazione normale dopo lo sforzo.
Minor aumento della frequenza respiratoria: Il soggetto allenato, ha una frequenza respiratoria più bassa rispetto al sedentario.
Aumento della capacità vitale. La capacità vitale è la quantità d'aria, misurata in litri con un'apposita macchina, lo spirometro, che si riesce a soffiare con una espirazione forzata, dopo una massima inspirazione. Lo sportivo ha una capacità vitale superiore a quella del sedentario, significa che ha una migliore mobilità della gabbia toracica e da un sistema muscolare respiratorio più potente.
Potenziamento della meccanica respiratoria. I muscoli respiratori, in particolare il diaframma, con l'esercizio motorio aumentano la loro potenza ed efficienza.

Effetti sul cuore e sulla circolazione sanguigna:
l'apparato cardio-circolatorio è costituito dal cuore, muscolo cavo involontario, perché i suoi movimenti non dipendono dalla nostra volontà. E' situato nel torace tra i due polmoni e spostato verso sinistra.
L'attività fisica produce i seguenti effetti:
la forma del cuore cambia. Il cuore di un'atleta diventa quasi sferico.
Il cuore diventa più grosso. Aumentano di volume le cavità interne.: atrii e ventricoli e le stesse pareti muscolari si ispessiscono.
Aumenta la portata cardiaca. Quantità di sangue messa in circolo in un minuto.
Riduzione delle pulsazioni a riposo (bradicardia). Si ottiene solo grazie ad un costante e prolungato allenamento.
Riduzione dei tempi di recupero dopo sforzo.
Aumento dei capillari del cuore. Il cuore di chi si allena aumenta il numero dei suoi capillari per garantirsi una migliore nutrizione.
Facilitazione del ritorno del sangue al cuore.

Effetti sulla funzione digestiva:
L'esercizio rinforza e rende più veloci i movimenti dello stomaco e dell'intestino. Da ricordare che se dopo un pasto, lo sforzo muscolare è intenso, il processo digestivo diventa lento e difficoltoso.
Non si può mangiare abbondantemente e poco dopo fare attività, bisogna rispettare i tempi della digestione e soprattutto non abbuffarsi!!!

Effetti sul sistema nervoso:
Il movimento è l'atto più visibile prodotto dal sistema nervoso; è la risposta motoria a un'eccitazione nervosa.
Un movimento può essere svolto per una propria decisione o necessità oppure perché stimolato da ciò che ci circonda; In questo caso sono gli organi di senso che inviano lo stimolo e la relativa informazione al cervello. Ricevuta l'informazione si elabora uno schema di movimento utile per eseguire correttamente il gesto (schema ideo-motorio). Preparato lo schema, il cervello produce gli stimoli nervosi adeguati a far contrarre i giusti muscoli con la giusta forza e nella giusta successione.
Oltre al movimento volontario si parla di movimento riflesso, che si realizza come risposta immediata e non voluta coscientemente.


Fonti: "Il manuale di educazione fisica e sport" di J. Mapelli e A.Tonetti.